I viaggi dorlando furioso
I VIAGGI NELL’ORLANDO FURIOSO
Introduzione e problematica
I. La concezione della geografia all’epoca dell’Ariosto
1. I viaggi e le scoperte dal Duecento al Cinquecento
1. Gli esploratori e le loro scoperte
2. Le imbarcazioni : importanza delle communicazioni maritime
3. Le conseguenze di quelle scoperte
2. La rivoluzione cartografica del Rinascimento2.1 La riscoperta di Tolomeo
2. La creazione della carta pisana che rimpiazza la carta OT
3. L’importanza tecnica della bussola
II. I viaggi reali e immaginari nell’Orlando Furioso
1. Il realismo dei viaggi e della geografia
1. I percorsi intrecciati
2. Una geografia veramente realistica
? Il percorso di Ruggiero
? I numerosi viaggi diAstolfo
2. Come si mescolano l’immaginazione e il realismo
1. Il ruolo dell’immaginazione
2. Il viaggio fantastico di Astolfo sulla luna
3. Orlando Furioso, un racconto d’avventura profondamente rinascimentale
Conclusione : L’Ariosto, un testimone attentivo della sua epoca
« L’Orlando Furioso è un’immensa partita di scacchi che si gioca sulla carta geografica delmondo, una partita smisurata, che si dirama in tante partite simultanee. La carta del mondo è ben più vasta d’una scacchiera, ma su di essa le mosse d’ogni personaggio si susseguono secondo regole fisse come per i pezzi degli scacchi. » Italo Calvino
Introduzione
Attraverso il suo Orlando Furioso, si puo dire che l’Ariosto ha veramente scritto un racconto d’avventura in cui i personaggi noncessano di muoversi, di viaggiare e di incontrare varie peripezie : anzi lo spostamento e il viaggio sono quasi il leitmotiv dell’opera e appaiono come la fonte dell’azione e dello svolgimento della storia.
Leggendo l’Orlando Furioso, il lettore puo accorgersi della precisione dei racconti di viaggi, della precione dell’Ariosto nelle sue descrizioni di luoghi geografici. Quindi si puo affermare chequet’opera non racconta soltanto una storia imaginaria, straordinaria e fuori dal tempo e dallo spazio ma bensi un racconto radicato nella realtà della sua epoca. In effetti, si sente che l’Ariosto è profondamente influenzato dalla concezione della geografia e dello spazio del suo tempo. Tutti i suoi racconti sembrano quindi ispirati dai racconti di esploratori come Marco Polo o Amerigo Vespucciper citare solo i piu famosi.
L’Ariosto sembra quasi imitare il loro stile e la loro precisione.
Vedremo quindi come nell’opera dell’Orlando Furioso, l’Ariosto riesce e con gran abiltà a mescolare realismo e imaginario, spazi e geografia precisi e veritabili con luoghi inventati e sognati.
In un primo tempo vi presentero la concezione della geografia all’epoca dell’Ariosto.
E poi Valentinavi parlero di questa sapiente mescolanza tra spazi e viaggi reali e imaginari citando il testo dell’opera.
I. La concezione della geografia all’epoca dell’Ariosto
I viaggi e le scoperte dal Duecento al Cinquecento
Gli esploratori e le lore scoperte
L’uomo del Medioevo non conosce bene l’Asia e l’Africa, due continenti che sono considerati come fuori dai confini dell’Europa. Tuttavia,il commercio fra l’Europa e l’Oriente è importante : tramite i mercanti arabi sono l’oro, l’avorio e d altri merci di grande valore che arrivano in Europa.
Fra il 1250 e il 1350 molti uomini si interessano a questi territori e quindi molti esploratori vanno nelle terre lontane d’Oriente e raccontano i loro viaggi. Gli esploratori sono uomini veramente ricchi commercianti o monaci che sanno leggeree scrivere. Quindi loro possono scrivere tutto quello che vedono durante i loro viaggi.
Durante questo periodo si puo identificare due esploratori :
Giovanni Del Pian Di carpine
Bisogna sapere che i primi esploratori dell’Asia sono quasi tutti missionari cattolici mandati dai papi. Giovanni Del Pian Di carpine è stato mandato dal papa Innocenzo Quarto in Asia dai Mongoli. Parte da Lione in…